domenica 4 febbraio 2018

Siete stufi di libri pesanti e mattoni di filosofia applicata alla fisica applicata alla chimica applicata a Umberto Eco? Leggete l'ottimo Paasilinna.

Alzi la mano chi di voi conosce Arto Paasilinna. Nessuno? Uno, due? Ci siete? Ok, ammetto che anche io non lo conoscevo, prima della segnalazione di una collega di origine finlandese, che mi ha detto che Paasilinna è lo scrittore più famoso del suo paese. Si va bene, sarà pure famoso, ma non è che i finlandesi spicchino nel mondo per la simpatia, la freschezza, la gaiezza. Non sarà il solito giallista scandinavo o peggio ancora un tristone che ambienta le sue storie noir nei bui inverni di Helsinki? Niente di tutto questo: Paasilinna fa ridere! Ma ridere, ridere, ridere! Si è vero, le sue storie sono effettivamente ambientate (alcune) nei freddi e bui inverni del nord, ma non c'è niente di lugubre, anzi, vien voglia di prendere un volo e andarsi a fare un giro.

Oggi vi scrivo di "Il Mugnaio urlante", uscito nel 1981 e all'epoca, terzo libro di Arto. A dire il vero ho letto anche i primi due: "L'anno della lepre" e "Il bosco delle volpi" ma forse quest'ultimo è quello che mi è piaciuto di più e quindi eccomi qui. Di cosa parla la storia? C'è un tale, che tutti considerano pazzo, che compra un vecchio mulino, in un paesino sperduto della Lapponia. Questo tizio, Gunnar Huttunen, effettivamente ha la strana abitudine di ululare. Ululare proprio come i lupi: lo fa quando è triste ma sopratutto quando è felice. Ulula in particolare durante le notti di inverno e imita talmente tanto bene il verso del lupo, che tutti i cani del villaggio gli ululano dietro e nessuno riesce a dormire.
Va bé, che storia stupida penserete voi. Errore! Perché è vero che Paasilinna adora inserire nei racconti personaggi un pò strani o surreali, ma le storie che costruisce intorno sono tutt'altro che banali o senza senso. Ripeto, ho letto tre suoi libri e mi sono piaciuti tutti, nonostante l'ambientazione sia sempre la stessa, nonostante molti elementi e personaggi tipo si ripetano, nonostante ci siano sempre neve, zanzare, ragazze e soldi di mezzo. Ma in fondo è come andare a vedere film di fantascienza: ci sono sempre pianeti, alieni o robot, ma non per questo uno si annoia, no?

Se poi ci aggiungete che i libri di Paasilinna sono pubblicati in Italia da Iperborea, allora sappiate che dovete subito correre in libreria o in biblioteca. Avete presente i libri di Iperborea? Sono dei rettangoli, lato lungo il triplo di quello corto; insomma, un formato molto particolare e comodo anche da tenere in tasca (magari del giacchetto, più che dei pantaloni). Che aspettate? Se davvero non conoscete Paasilinna, leggete qualcosa di suo e preparatevi a sentire una irrestibile voglia di calvare renne e scoprire tutto sulla storia della Lapponia. Hei kaikki!