San Paolo fuori le mura, all'altezza di Ponte Marconi, durante l'ultima piena del Tevere, a febbraio 2014. Sembra una vecchia immagine di quando il Tevere esondava nel 700, prima che costruissero i muraglioni e Trastevere fosse messo a riparo.
Nella Basilica di Santa Maria del Popolo, nell'omonima piazza, si trova quest'opera di Caravaggio: "Crocifissione di San Pietro" del 1600-1601. Basta mettere un euro per illuminare la cappella e rimanere estasiati di fronte ad uno dei capolavori dell'umanità. E pensare che altri Caravaggio, secondo me ancora più belli, si trovano a San Luigi dei Francesi, dietro Piazza Navona e sono, come questo, ad ingresso libero!
Se pensate di aver fotografato Roma dall'alto da qualsiasi posizione possibile, vi mancherà senz'altro questa panoramica presa dal cortile della Chiesa di Sant'Onofrio al Gianicolo. Nonostante l'inverno, la fontana non era affatto ghiacciata, penso proprio che per vederla così, bisognerà aspettare la prossima Era Glaciale.
Proprio all'inizio di Via Giulia, entrando dal lato di Ponte Sisto, troverete la chiesa di Santa Maria dell'Orazione e Morte, dove all'esterno, si presenta questo curioso offertorio, con uno scheletro che ci ricorda che "Oggi a me, domani a te", la morte alla fine prende tutti.
Leggo da Wikipedia:
"L'Arciconfraternita dell'Orazione e Morte aveva come scopo quello di dare sepoltura ai morti, trovati in campagna o annegati nel Tevere, senza identità o comunque che non potevano ricevere degne esequie (...) Ma soprattutto è da ricordare la cripta sotterranea, un tempo cimitero della confraternita dove furono inumate dal 1552 al 1896 più di 8000 salme. Oggi si presenta come un ossario, dove tutto (decorazioni, sculture e lampadari) è fatto con ossa e scheletri; nell'Ottocento serviva da scenografia per le sacre rappresentazioni che si avvalevano di statue di cera a grandezza naturale.
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