martedì 30 aprile 2013

Contro il logorio della vita moderna...


Qual è il posto più strano deve avete letto un libro? Potrei rispondere a 10 mila metri d’altezza, oppure 400 metri sotto il livello del mare (quando sono stato sul Mar Morto, seppur non ricordo di aver letto qualcosa di più consistente di una brochure illustrativa in ebraico). Ma quello che mi interessa raccontare, stasera, non è tanto di una fantastica avventura in cima ad un vulcano, mentre declamo la lettera di Plinio a Tacito sull’eruzione del Vesuvio, quanto di una rilassante oretta trascorsa nel giardino di casa.
La storia si svolge in un ridente tardo pomeriggio di fine aprile, in una ridente borgata all’estremo sud di Roma, in un ridente giardino, che tre giorni d’estate anticipata hanno trasformato in un’esplosione di colori, profumi e gatti dei vicini che scavalcano muretti e si avventurano tra l’erba. Dopo una giornata di lavoro, non c’è niente di meglio, soprattutto quando non hai altro da fare, che sedersi nel bel mezzo del giardino e godersi la luce del giorno che piano piano cala, la sensazione dei piedi nudi sull’erba, le rose che si arrampicano su muretti dove, fino a pochi secondi prima, gatti valutavano l’altezza e si gettavano sul prato. Il quadro non sarebbe completo se non ci fosse un libro al centro della scena. Quel libro che riesci a leggere solo la sera, tra le coperte, ma che devi abbandonare dopo poco, vinto dal sonno e dalla sensazione di aver letto per sette le volte la stessa frase e non essere comunque riuscito a capirla. Adesso però hai un’oretta tutta per te, anzi, per voi, perché il libro è il tuo amico fedele, che non si è offeso nonostante tu lo abbia mandato in bianco nelle ultime sere e adesso è li, tra le tue mani.
Come la definireste una scena così? La perfezione? Più o meno, anche perché l’anticipo d’estate ha portato con sé tutto, tranne una cosa: le zanzare. Incredibile! Il tuo giardino, che di solito da metà maggio a metà settembre si trasforma in un continente di zanzare pronte a cibarsi di te, ora, a fine aprile, è solo preda di qualche ape solitaria e di formiche che si arrampicano in lunghe file sugli alberi, ben contente di non avere nulla a che fare con te e con i tuoi piedi stanchi che affondano nella loro erba. Esisterà mai un posto così bello come il mio giardino? Esisterà un altro posto nel mondo dove in questo momento, con questo fresco, con questo silenzio, con questo libro, qualcun altro come me starà pensando le stesse cose e le starà scrivendo sopra un foglio? La cosa non mi sfiora neanche un po’, a differenza della gatta, che sfiora la mia gamba e mi riporta alla realtà. La luce è scesa, con le maniche corte non fa più così caldo, il libro è rimasto fermo alla stessa pagina di ieri sera.
Ma che importa, per me e per il mio alter ego in giro per il mondo, è pronto in tavola.

lunedì 29 aprile 2013

La vita, l'Universo e Douglas Adams


Sabato 25 maggio sarà un giorno molto importante per la storia dell’umanità. E non solo perché sarà un sabato, motivo che da solo già meriterebbe scroscianti applausi di approvazione, ma perché si festeggerà la tredicesima edizione del “Towel Day”, ovvero, la giornata dell’asciugamano.
Tredici anni fa, esattamente l’11 maggio del 2001, moriva Douglas Adams, sceneggiatore e scrittore britannico, noto ai più, per essere il padre della fortunata serie radiofonica (poi trascritta in libri) de: “Guida galattica per autostoppisti” (The Hitchhiker's Guide to the Galaxy). Qualche giorno dopo la sua prematura morte (Adams aveva 49 anni e morì per un attacco cardiaco dopo una seduta di palestra, occhio a voler fare i fighi), i suoi fan, vedovi inconsolabili, decisero di ricordarlo istituendo per l’appunto il “Towel Day” in onore proprio dell’asciugamano, elemento indispensabile, secondo la "guida galattica", per tutti gli autostoppisti che vogliono viaggiare nell’universo e avere con se uno strumento multiuso. L’idea piacque talmente tanto che le edizioni si sono susseguite negli anni e il fenomeno ha raggiunto anche l’Italia, tant’è che quest’anno, nella ridente Sacile (ameno paesino di poco più di ventimila abitanti in provincia di Pordenone), organizzeranno una grande rimpatriata in un pub e passeranno la serata ad ubriacarsi e a decantare versi delle opere dell’Adams (immagino in dialetto friulano).
Detto che purtroppo non potrò essere dei loro, vista la distanza geografica e impegni di qualsivoglia tipo precedentemente presi, c’è da dire che il compianto Adams meriterebbe, anche in Italia, una maggior considerazione, visto l’alto livello di genialità che si cela dietro le sue opere. Se avete amato il film “Guida galattica per autostoppisti" non potete non leggere il primo dei cinque libri della serie, intitolato, a sorpresa, proprio "Guida galattica per autostoppisti". Vi consiglio caldamente anche il secondo “Ristorante al termine dell’Universo” ancora più divertente e surreale. A mio avviso gli altri tre si perdono un pochino, ma tanto, una volta letti i primi due, non potrete più fermarvi e vi piaccia o no, ve li divorerete, con buona pace di chi, come me, non ha mai apprezzato Star Trek, ma si è innamorato dell’umorismo di Douglas Adams, al quale dedico questo mio primo post, con tutta l’invidia che c’è, per il suo meraviglioso modo di scrivere.
Caro Adams, vorrei scrivere proprio come te, ma per sicurezza, dopo i quaranta, eviterò di andare in palestra. Hai visto mai.
 
 

Poche idee, ma confuse

Sono le 23:50 del 28 aprile 2013.
Comincio a scrivere le prime parole di questo post, senza sapere ancora bene di cosa parlerò davvero (nel blog intendo), né quanto tempo e affetto riuscirò a dedicare a questa piccola nuova avventura.
In tutta onestà, non mi interessa.
L'importante è aver cominciato, l'importante è essere qui ed essermi buttato. Non è mai troppo tardi per poter cominciare qualche cosa che si è sempre sognato di fare. Ora che ci penso però, non è che fondare un blog sia mai stato nella lista dei miei sogni.
Ma poco importa.
Ho esordito dicendo che non so ancora bene di cosa parlerò, non posso starmi a scervellare per capire anche per quale ragione lo farò.
By the way, come dicono gli inglesi: alea iacta est, come dicevano i latini. Io mi butto, poi si vedrà.
Sono le 23:59.
Benvenuti su "l'odore del libro".
Si comincia.

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