Dave Eggers è un grande. E’ un grande per come scrive, intendo.
Non so se leggerò tutti i suoi libri ma credo di si. Magari uno ogni due anni,
con calma, per godermi questi suoi romanzi leggeri, che definirei da “sotto l’ombrellone”.
Dave Eggers mi sta simpatico. Lo stimo ovviamente, come stimo chiunque sappia
scrivere come fa lui. Dave Eggers mi fa sorridere eppure non lo conosco; non so
nulla di lui come persona. Non so se sia democratico o repubblicano, se sia
anarchico, se gli piaccia il nero o il bianco, il sale o il pepe, la Coca Cola
o la Pepsi. La verità è che non me ne frega nulla di cosa pensi perché a me
interessano i suoi romanzi. Potrei scoprire che la pensiamo in modo
completamente opposto rispetto qualsiasi tema ma la cosa non mi scalfirebbe,
perché a me interessa che sappia scrivere bene e che mi diverta: il compito che
chiedo a un artista è questo. Eppure sembra che in queste ultime settimane in
Italia, qualsiasi cosa si faccia di artistico, musicale, letterario, debba per
forza schierarsi da una parte o dall’altra di una riga. Sembra che non si possa
simpatizzare per un partito politico senza essere tacciati di razzismo e sembra
che non si possa difendere un ideale senza essere accusati di buonismo. Ma
forse non è un caso che molti scrittori o pittori vengano apprezzati solo dopo
molti anni, quando il contesto sociale e politico è cambiato e non sono più
letti o visti sotto la luce dei loro contemporanei.
Comunque se vi interessa, stavolta
ho letto “Eroi della frontiera”, un
romanzo che racconta la storia di Josie, una madre di famiglia che a un certo
punto, prende i due figli piccoli e parte per un viaggio in solitaria in
Alaska. Ovviamente dietro ci sono vari accadimenti che non sto qui a scrivervi
però posso dire che rispetto agli altri libri di Eggers questo mi è piaciuto un
po' meno. Sarà che quando un uomo scrive di una donna e vuole entrare nei suoi
pensieri, non so mai quanto possano essere veri e aderenti alla realtà. Secondo
me (ma non è detto che sbagli) un uomo dovrebbe raccontare di cosa passa per la
mente di un uomo e viceversa, se volessi capire davvero cosa pensano le donne,
dovrei leggere un romanzo scritto da una donna. Ma ripeto, magari mi sbaglio e
la verità è che gli uomini analizzano meglio le donne e le donne conoscono più
a fondo gli uomini di quanto io possa immaginare.
Un merito però voglio darlo a
questo libro: è quasi impossibile capire come finirà. Quando ti rendi conto che
mancano ormai dieci pagine, provi a capire cosa cavolo succederà a questa madre
e a questi bambini ma non riesci a capirlo. Per quello che hai letto prima,
potrebbero morire tutti, potrebbero vivere tutti felici e contenti, potrebbero
tornare a casa o rimanere per sempre in Alaska, potrebbe accadere qualsiasi
cosa forse anche un orso che irrompa nel loro camper e se li divori. Insomma,
potrebbe accadere di tutto e quindi quelle ultime dieci pagine te le divori letteralmente
(come un orso affamato) perché devi sapere come andrà a finire. Come finirà? Per
saperlo, non resta che andare il libreria e scoprirlo. E non c’è bisogno di
arrivare fino a Anchorage.