Eliogabalo, nonostante il piccolo spazio sul libro, non fu un imperatore come gli altri. Per carità, tutti avevano le loro turbe, le loro manie, i loro pazzi progetti, ma Eligabalo, che regnò dal 218 al 222 d.C., li batteva tutti. Ebbe varie mogli e anche qualche marito, tanto per restare emancipato al punto giusto, e lo scopo del suo breve regno (e breve vita) fu quello di sfruttare la sua carica per portare a Roma il culto della sua città d'origine, una sorta di adorazione del sole, con annesso pezzo di meteorite conservato in tempio sacrissimo. I romani non erano certo digiuni di dei particolari e di esaltati esaltatori ma l'idea di far scalare la loro gerarchia di dee e dei, ad un pezzo di pietra, non andò giù a molti (più che altro i senatori, che con Eliogabalo persero il potere). L'adorazione di questa pietra, inoltre, portava come accessorio, tutta una serie di riti a sfondo sessuale, in cui Eliogabalo, degno sacerdote, eccelleva, interessato più che altro ad accoppiarsi e a farsi accoppiare, che a governare il suo impero.
Nella mia sete di torbido e gossip archeologico, ho provato a capirne di più sul morigerato imperatore e ho letto “Eliogabalo” di Antonin Artaud, libro che spassionatamente non consiglio, né per approfondire la storia romana né per leggerlo a mo' di fiaba della buonanotte. Artaud sembra voler, più che raccontarci Eliogabalo, quasi farsi possedere dal suo spirito e scrivere di getto tutto quello che gli passa per testa, presentando il suo pupillo come un anarchico ante-litteram. Anarchico di se stesso più che per il popolo. Che Artaud non sarebbe stato per me, il Piero Angela della situazione, lo avrei forse dovuto capire dalla dedica del libro: “ai mani d'Apollonio di Tiana, all'anarchia e alla guerra, agli Antenati, agli Eroi del senso antico e ai mani dei Grandi Morti”. Bé caro Antonin, proprio bene bene non dovevi stare, degno biografo di degno imperatore.
Questa mia dunque, non è tanto per pubblicizzarvi Artaud, che non metto in dubbio sarà stato un maestro e un grande scrittore, ma per spronarvi a leggere qualcosa in più su Roma (o sulla vostra città). Quale soddisfazione maggiore sarò per voi, girare per il centro e riconoscere monumenti e nomi di imperatori sui cartelli delle vie? Non tutti i protagonisti saranno fighi come Adriano o come Cesare, ma mal che vada, avrete scoperto qualcosa in più sulla storia della vostra città che è, in fondo, la storia di chi siete oggi e da dove venite. Ave lungotevere bloccato, automobilisti te salutant.
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