venerdì 10 maggio 2013

Attenzione, la lettura di questo libro è consigliata ad un pubblico


Qualche giorno fa ho fatto un sogno. Ero in uno spogliatoio maschile e, in accappatoio, ascoltavo i discorsi che facevano gli altri uomini nella stanza. Tra i vari discorsi, che a dire il vero non ricordo, solo uno in particolare mi aveva colpito, tanto che, a sogno finito, ripetevo nella mente le parole ascoltate. Due signori, più o meno sulla cinquantina (che nel sogno sapevo essere sposati), parlavano di donne e uno diceva all’altro: “Quando ero fidanzato, i primi tempi era una scocciatura perché dovevo sempre stare attento a tutto e dovevo sempre vestirmi bene. Col passare del tempo poi, le cose sono cambiate, tanto che abbiamo smesso di badare a certe cose e ad un certo punto, ci siamo abituati a tutto. Anche all’alito pesante. Non era più importante nemmeno che ci lavassimo i denti, tanto ci volevamo bene e sopportavamo qualsiasi cosa. Quando una donna smette di lavarsi i denti, vuol dire che ti ama”.
Riflessioni sul senso di questo sogno a parte, e riflessioni su quanto per me sia importante lavarsi i denti anche al centotrentaquattresimo anno di matrimonio, tutto questo mi ha fatto venire in mente un libro che, smettendo di scrivere “riflessioni a parte”, a me è piaciuto tantissimo: “Il Re dell’Avana” del cubano Pedro Juan Gutiérrez. Gutiérrez, che oggi è docente universitario nonché poeta nonché scultore, si avvicinò alla scrittura dopo una svariata serie di lavori, che spaziavano dal gelataio all’istruttore di kayak. Nei suoi libri, il tema principale è, neanche a dirlo, Cuba e i suoi abitanti, descritti e raccontati senza veli (da intendersi sia in senso psicologico che nel senso di vestiti che si levano). Il “Re dell’Avana” è quindi una sorta di romanzo soft porno, dove il protagonista non fa assolutamente nulla da mattina a sera, se non cercare di procurarsi qualcosa da mangiare (senza grande inventiva e voglia) e fare all’amore. Fare all’amore con qualsiasi cosa gli passi davanti. E’ inutile dire che in molti casi, l’alito del partner, non rappresenti un vincolo stringente alla realizzazione delle avventure erotiche del protagonista.
In tutto questo, vi apparirà sotto gli occhi una Cuba come non ve l'aspettate, lontana dalle immagini da cartolina e molto più concreta. Vera. Esattamente la Cuba che non vorreste mai vedere perché correreste il rischio di non raccontarla. Seppur il libro non mi abbia ispirato voglia di prendere il primo volo per l’Avana (ma in effetti non credo fossero queste le reali intenzioni dell’autore), la lettura è caldamente consigliata, soprattutto sotto l’ombrellone, visto che il romanzo è piacevole, divertente e con un finale a sorpresa, che io, per ovvie ragioni, e ovviamente riflessioni a parte, evito di svelarvi.

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